Tanto osano i poeti
Navigando in solitaria, fuori da ogni corrente e lontani da comode rive, cantano le potenze a cui non sfuggono nemmeno gli dèi, ma che gli umani credono di poter sconfiggere
Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDa leggere perché... L’autorevole italianista inglese Ann Lawson Lucas, con i due volumi che qui vi presentiamo, ha terminato la sua imponente quadrilogia di studi e ricerche sul giornalista e scrittore veneziano. Il frutto meritorio di anni e anni di studio generoso per restituirci un classico che, insieme con il Collodi, è stato tra i primi narratori multimediali della letteratura italiana
Navigando in solitaria, fuori da ogni corrente e lontani da comode rive, cantano le potenze a cui non sfuggono nemmeno gli dèi, ma che gli umani credono di poter sconfiggere
Uno spettacolo che ha trovato un giusto equilibrio, una perfetta sintesi tra parola, gestualità e artifici teatrali e che, magistralmente, ha messo in risalto l’aspetto artigianale del teatro. Si tratta di Iliade. Il gioco degli dèi, su testo di Francesco Niccolini, con la regia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer, che il Teatro del Giglio ha accolto con grande entusiasmo
In Nozze di sangue tutto si mescola: prosa, poesia, canto. Una contaminazione voluta dal regista Lluís Pasqual, massimo esperto vivente dell’autore dello spettacolo, Federico García Lorca. Allora si capisce bene la necessità di avere un’attrice della portata di Lina Sastri, impeccabile nell’interpretazione di due personaggi di strepitosa grandezza, entrambi vittime: la Fidanzata e la Madre
Taccuino di lettura. Intanto, sono entrambi autori di teatro e la narrazione dei loro romanzi Di freccia e di gelo e Il nostro grande niente parte da due morti: una mummia il primo, il morto in un incidente automobilistico il secondo. Poi, ça va sans dire, in entrambi i romanzi massime e considerazioni filosofiche danno un pizzico di sapore in più
Da leggere perché... Ciò che più colpisce, oggi, è la standardizzazione del linguaggio della narrativa: si apre un libro, si comincia a leggere un romanzo, un racconto, e ciò che risalta subito è la sua somiglianza con tanti altri, pubblicati giorno dopo giorno e pubblicizzati a spron battuto, quanto allo stile e alla lingua. Rischiano così di passare sotto silenzio o di avere poco riscontro libri notevoli come quelli dell’autore fiorentino, il cui stile è una sorta di grande “macchina” sintattica nel periodare ampio e magistralmente ipotattico
Tango delle capinere, scritto e diretto da Emma Dante, si presenta con una scenografia essenziale. Due bauli, uno a destra più vicino al proscenio e uno a sinistra lievemente arretrato rispetto al primo. Nient’altro. Eppure, i bauli, hanno un senso preciso: sono il ricettacolo delle nostre vite o, meglio, di quegli oggetti che ne hanno scandito i vari momenti. I protagonisti, Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, sono due veri atleti della scena
Ritornare ai classici. Una terra remota e favolosa, nella quale convivono la dimensione dello spazio fantastico e quella del mondo umano. È indubbio che una parte significativa del fascino di questo luogo si deve alla figura, incantevole e indimenticabile, della giovane Nausicaa e alla storia, delicatamente accennata ma rimasta incompiuta, del suo idillio con Ulisse
L'incanto della Natura si svela in musica, nella composizione di Dobrinka Tabakova eseguita per la prima volta in Italia al teatro Politeama dalla Camerata Strumentale di Prato diretta da Hugo Ticciati. Inserito come un diamante tra gioielli di Bach e Brahms, il lavoro della Tabakova ci riporta alle origini del pensiero
Da leggere perché … Il volume è il dono a noi dell’autore che ha ricevuto a sua volta dalla vita il dono di incontrare tanti musicisti italiani e stranieri e di averli potuti raccontare ai lettori del suo giornale. Ricco di ben trecento pagine, di cui venticinque sono occupate dall’Indice dei nomi, il libro di Alberto Sinigaglia ha il merito di essere scritto in uno stile fluido che cattura subito l’attenzione, e con il tipico garbo e l’ironia di chi ama l’argomento, il proprio lavoro, e ha il gusto e la felicità di viverli e averli vissuti
La tempesta di William Shakespeare - nella traduzione, adattamento e regia di Alessandro Serra - ripropone una bellissima scenografia e splendidi abiti, ma lo spettacolo risulta essere una sorta di vaudeville con battute legate all’oggi, in cui il pubblico ride, ma … tutto scompare senza lasciare traccia
Da leggere perché… Ne Pensare il confine. Vladimiro Zabughin tra Oriente e Occidente di Alessandro Giovanardi, l’autore ha il merito di tracciarne il profilo intellettuale, di presentarne il pensiero e la religiosità, la interpretazione di Dante, la visione della musica. Il volume è corredato di una bella conferenza inedita dell’autorevolissimo studioso Augusto Campana
Da leggere perché...Le lettere che scambiò con i suoi numerosi editori, messe a disposizione nel volume Fogazzaro e i suoi editori (1874-1911) dell’Accademia Olimpica, offrono ora uno spaccato storico-letterario di notevole interesse, in grado di condurre oltre il caso dell’autore singolo, perché illumina tutto un mondo della letteratura e dell’editoria fra Ottocento e primo Novecento non sempre adeguatamente conosciuto
Da leggere perché … Nanni Cagnone è uno dei nostri maggiori poeti e mirabili traduttori, ma non solo, e ogni suo libro lo ribadisce, imponendosi all’attenzione dei lettori perché profondamente sentito e pensato. Il volume di cui vi parliamo propone un percorso cronologico all’indietro – quasi in una sorta di canone inverso, potremmo dire – nella propria produzione poetica, come a ribadirne la coerenza dell’ispirazione e l’unitarietà della ricerca formale
Da leggere perché ... Non solo perché è uno dei capolavori di Guglielmo Petroni, ma soprattutto della narrativa resistenziale e della narrativa italiana tout court. Lo è anche per lo stile chiaro, per l’espressione semplice e mai ovvia, per le profondità scandagliate in un modo così misurato, così pieno di pudore da renderlo esemplare
Da leggere perché ... Si tratta de La Memorialistica autobiografica italiana dei secoli XVIII e XIX. Repertorio delle fonti a stampa di Linda Pagnotta, un volume immancabile per chi sente la necessità di approfondire in modo serio i propri scavi scientifici. Grazie all’editore Olschki, la filologa romanza dona alla nostra cultura e a un considerevole aspetto della sua dignità letteraria questo regesto di oltre millequattrocento pagine, corredato da Introduzione (pp. 1-100), Nota bibliografica (101-107) e Indici vari (1259-1407)